Le 10 cose cambiate nella mia vita nelle ultime due settimane, dopo il terremoto:
- Passo il tempo minimo indispensabile in casa. Non è più IL posto sicuro, non è più il luogo accogliente dove poter riposare.
- Per affrontare la notte scelgo il pigiama più bello, ma dopo la quarta scossa forte di domenica sera sceglierò la tuta.
- Capitolo scarpe: abbandonati i tacchi, vado al lavoro con scarpe basse e comode in caso di fughe rocambolesche e improvvise per le scale. Di notte le scarpe da ginnastica sono ai piedi del letto al posto delle ciabatte.
- Capitolo bagno: doccia veloce, e solo se c’è qualcuno in casa. Al lavoro avviso tutti che sto andando in bagno e non chiudo a chiave. Sempre con il cellulare a portata di mano: ho pensato che se dovessi rimanere sotto le macerie spero così di poter dire dove mi trovo.
- Ho memorizzato il numero della protezione civile.
- Ho scoperto il sito dell’Istituto di Vulcanologia e faccio refresh della pagina ogni 20 minuti per essere informata sulla magnitudo dell’ultima scossa [avvertita e non], in modo da giustificare il continuo senso di vertigini che mi affligge.
- Non chiudo più la porta di ingresso a quadrupla mandata
- Ho davanti alla porta di cui al punto 7 una borsa con: coperte, un cambio, una torcia, batterie, generi di prima sussistenza…e sto pensando seriamente di aggiungere all’elenco delle cose da tenere a portata di mano una tenda.
- La macchina non si parcheggia più in garage.
- Ho cellulare e iPad sempre in carica, niente di peggio che trovarmi in strada senza poter sapere cosa succede e senza poter dire cosa sta succedendo alle persone che si preoccupano per me.
Il terremoto sono anche le macerie che devi rimuovere dentro, cercando di ricostruire una struttura solida che possa reggere al prossimo scossone.
Questo senso di precarietà, di incertezza è una delle cose più difficili.
mi dico che passerà…e un giorno rileggendo queste parole sono sicura che ne sorrideremo.
Beh, a distanza di qualche mese qualche precauzione l’ho abbandonata.
Ma non tutte…
Buona domenica.